Di solito come B&B ad Udine ci occupiamo di segnalare musei, bellezze naturalistiche e luoghi imperdibili del nostro bel Friuli. Oggi invece vorremmo concentrarci su alcuni fatti un po‘ curiosi e misteriosi che riguardano Udine ed i suoi dintorni.
Partiamo proprio da Udine. Avete mai notato che Udine è completamente piatta ad eccezione del rilievo su cui sorge il castello? Questo perchè, la leggenda narra, che fu Attila ad ordinare ai suoi Unni di erigere la collina affinchè lui potesse godere da lontano dello spettacolo di Aquileia che bruciava nella Bassa Friulana.
Una delle curiosità più “sanguinose” su Udine, sono le cronache che narrano la “Crudel Zobia Grassa” ovvero il crudele giovedì grasso. In quesi giorni Udine fece da scenario ad una delle più crudeli ed importanti sommosse avvenute in Europa nel ‚500. Ad Udine in quel giovedì grasso del 1511 i popolani guidati dal condottiero Antonio Savorgnan si scatenarono contro la famiglia nobiliare dei Della Torre. Nello scontro vinsero i Savorgnan ed i nobili Della Torra furono trucidati ed abbandonati in giro per tutta la città affinchè si facesse scempio di loro. Pochissi nobili sopravvissero e preferirono rifugiarsi ad ovest in provincia di Pordenone al di la del Tagliamento.
Come non parlare poi di Cividale con il suo ponte del Diavolo. La leggenda narra che durante la costruzione del ponte, il diavolo si mise in mezzo ostacolare la realizzazione dell’opera. I cividalesi allora offrirono al diavolo un accordo: il diavolo avrebbe potuto prendersi l’anima della prima creatura avesse attraversato il ponte. Il diavolo accetto ma la prima creatura ad attraversare il ponte fu un cane. Quello che vediamo oggi però non è il ponte originale ma una ricostruzione. L’originale fu fatto saltare durante la Prima Guerra Mondiale per bloccare la ritirata degli Austriaci.
A proposito di guerra, forse non sapere che il Friuli a causa della sua posizione strategica è una la regione più militarizzata d’Italia soprattutto in quanto considerata la prima linea difensiva per l’Italia rispetto alla guerra fredda. Oggi infatti in Friuli si contano più di 150 presidi militari dismessi.